Page 23 - Tesina per Master EMERGENCY E DISASTER MANAGEMENT a cura di Orazio De Maria
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CAPITOLO 5
TIPOLOGIA DEI RICETRASMETTITORI
In questo capitolo verranno illustrate quali e quante sono le tipologie di quelle che rappresentano i
ferri del mestiere, ossia le ricetrasmittenti. Si è potuto apprendere precedentemente che una radio è
una apparecchiatura elettronica in grado di ricevere delle onde elettromagnetiche e, se dotata anche
di parte trasmittente, di irradiare il segnale - voce, dati, musica ecc. - verso lo spazio. Per
completare lo schema a blocchi di un ricevitore, il primo elemento è l’antenna, che serve a captare
il segnale, Il segnale viene applicato ad un separatore ove avviene per l’appunto la separazione del
segnale portante con il segnale in bassa frequenza, che rappresenta l’informazione.
Successivamente, la suddetta informazione sarà amplificata mediante uno stadio di amplificazione
in bassa frequenza e riprodotta a mezzo dell’altoparlante che è un trasduttore che trasforma un
segnale elettrico in un suono per mezzo delle vibrazioni di una membrana di cui è composto.
Nel caso di un trasmettitore, avviene il percorso opposto. Si parte dal microfono che converte la
voce in impulsi elettrici i quali, nel successivo stadio, saranno uniti con il segnale a radio frequenza,
la portante, generando così il segnale applicato allo stadio finale di un amplificatore a radio
frequenza. Lo stesso segnale, dopo essere stato amplificato, verrà applicato all’antenna, ove verrà
irradiato nello spazio sotto forma di onda elettromagnetica.
In commercio, in dotazione a gruppi di volontari, a corredo delle sale radio, dei mezzi di servizio e,
perché no, nella vita di tutti i giorni, si ha a che fare con varie tipologie di radio trasmittenti. In
questo capitolo si presenteranno le caratteristiche principali. Le radio trasmittenti si suddividono in
tre tipologie:
• Radio portatili o palmari
• Radio veicolari
• Radio per stazioni fisse
Esistono, oltre quelle citate, nuove tipologie di radio frutto delle nuove tecnologie in questo campo,
le cosidette SDR Software Definited Radio). Se ne darà accenno a fine del capitolo dando maggiore
spazio alle tipologie di maggior utilizzo sopra indicate.
Radio portatili o palmari. E’ la prima tipologia di radio, quella più piccola nelle dimensioni, detta
anche palmare, in virtù del fatto che sta, per l’appunto, sul palmo di una mano. Molto in uso tra le
squadre appiedate in perlustrazione/presidio del territorio e in dotazione per comunicazioni di
servizio presso un campo base, ha il vantaggio di avere un’alimentazione autonoma a mezzo di
batterie ricaricabili. Come per tutte le radio, è dotata di antenna e può essere configurata con
microfono aggiuntivo esterno in modo da poterla inserire nella cintura o in apposite custodie,
lasciando in tal modo le mani libere e potendo agganciare il microfono tramite una mollettina nel
colletto o sulle spalline di una camicia. Solitamente funzionano in modalità FM, ma in quelle
operanti in gamma CB troviamo anche la modulazione di ampiezza. Date le dimensioni, la potenza
massima di questi terminali non va oltre i 5 Watt di potenza finali, riducibili per ottimizzare il
consumo delle batterie. In quelle più moderne vi è la possibilità di dotarle anche di dispositivi detti
VOX che ne permettono un utilizzo senza l’intervento diretto delle mani sul microfono.
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