Page 36 - Tesina per Master EMERGENCY E DISASTER MANAGEMENT a cura di Orazio De Maria
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CONCLUSIONI
La gestione delle comunicazioni in emergenza è, senza dubbio, una materia molto complessa e
anche delicata. Se nel corso di qualche riunione qualche funzionario comunale dovesse affermare:
“ma tanto oggi ci sono i telefonini a cosa servono le radio?”. Costui non si è mai trovato in una
reale situazione di emergenza. Le prime 48 ore, infatti rappresentano la parte più critica riguardo un
evento catastrofico. Se manca la corrente elettrica, non funzionano i cordless, non si possono
caricare le batterie dei cellulare, ammesso che la rete non sia già collassata, non funzionano i fax ed
il wi-fi, l’unica alternativa valida resta l’utilizzo delle onde radio, ammesso di avere strutture
efficienti dotate di generatori e batterie.
Si riportano due esempi personalmente vissuti.
Esercitazione Eurosot 2005, svoltasi in Sicilia durante la quale cui si simulava un terremoto di
entità catastrofica al pari di quello avvenuto nel 169. Le provincie interessate furono, come allora,
tre: Catania, Siracusa e Ragusa. Intervennero volontari da tutta Italia e anche da molti stati europei.
La simulazione fu reale, non potevano essere usati telefoni, fax, cellulari se non in maniera
alternativa o a seguito di ripristino, con i reali tempi tecnici che ci sarebbero voluti nella realtà.
Stazionando nel piccolo comune di Giarre, mi sono ritrovato in una situazione desolante, non
esisteva una sala radio, nessun tipo di apparecchiatura, niente di niente. Il sindaco del Paese, che
ricordiamo per legge è il primo responsabile della protezione civile del territorio, mi dice: “Senta io
non ne capisco nulla di radio se le do dei soldi mi potrebbe aiutare lei a comprare quello che
occorre?”. Contattai un anziano operatore CB e chiesi al Sindaco: “Mi scusi lei è qui da solo?”,
rispose “Sì, in paese non c’è nessuno che ne capisce di radio!”.
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